Progetto Orientamento
Il Consiglio di Amministrazione, durante gli anni di ristrutturazione di Palazzo Trevisan (2003-2005), sede del Centro, si pose la questione del tipo di proposta che continuasse a fare di tale realtà una palestra per le buone domande della vita. Si decise di fermare l’attenzione sull’orientamento, esperienza che più di tutte presuppone la capacità e la disponibilità a interrogarsi e si diede incarico a un’équipe, composta da docenti, psicologi ed esponenti del mondo giovanile, di formulare una proposta. Uno scambio di opinioni con la Presidenza ESU di allora confermò l’utilità anche pubblica dell’intuizione. Le tappe che hanno scandito l’attività di questo gruppo di lavoro, il metodo seguito e il progetto che ne è uscito sono ben ricostruiti dal contributo di Enrico Miatto.
progetto di orientamento alla scelta universitaria
XIII edizione
- prendere coscienza di interessi, attitudini, capacità, aspirazioni, aspettative, motivazioni
- cooperative learning
- esplorazione della realtà universitaria con l’aiuto dei protagonisti (docenti, ricercatori, studenti)
- stimolazione alla ricerca attiva delle informazioni utili alla scelta
- supporto nella comprensione dei meccanismi e nelle procedure di accesso
- “Università: da quale porta entrare?”
- confronto di gruppo e con esperti sull’orientamento alla scelta dell’università
- presentazione del servizio counselling
- le prove di ammissione all’Università: simulazione e discussione
- visti da vicino: attività di gruppo con la partecipazione di studenti e studentesse, dottorandi dottorande, iscritti ai diversi corsi universitari
- Laboratorio “il gusto di scegliere”
- Settimana residenziale: 5 giorni all’università
- Spazio counselling: qual è la scuola per me?
SEDE: Centro Universitario, via degli Zabarella 82 – Padova
Visita alle strutture universitarie, a laboratori e biblioteche; incontri di gruppo con tutor, docenti e studenti delle facoltà universitarie e associazioni studentesche; partecipazione alla vita aggregativa e culturale di Borgo Altinate e del Centro Culturale S. Gaetano; colloqui personali con counsellor e orientatori.
Il progetto e la mission del Centro
In questa prospettiva si individuava la vocazione precipua del Centro in un ministero di accoglienza la più larga, la più libera da appartenenze e la più aperta possibile. Destinatari soprattutto la grande massa degli studenti provenienti da famiglie non residenti a Padova e tra questi in particolar modo quelli non inseriti nei collegi, nelle parrocchie, nelle associazioni. In realtà nella fase iniziale, il centro divenne, nel clima della contestazione studentesca degli inizi degli anni ‘70, un singolare osservatorio degli umori e delle utopie che attraversavano il mondo giovanile, svolgendo un ruolo positivo in quanto, anche nelle fasi più accese ed esasperate di quegli anni, il Centro universitario riuscì a proporsi effettivamente come uno dei pochi spazi di dialogo, se non l’unico, esistente a Padova1.
Oggi le caratteristiche e i bisogni dei giovani sono molto diversi da allora. Importante è continuare ad offrire spazi e occasioni che vedano i giovani protagonisti e non solo destinatari di proposte, per quanto belle e stimolanti. Ci pare che “Chi voglio diventare?” sia in continuità con lo stile del Centro e, insieme, risposta a dei bisogni dei giovani di oggi.
Lavoro in rete
La disponibilità di docenti e studenti dell’Ateneo, del Servizio Orientamento dell’Università e di Lavor@rienta dell’ESU a incontrare le ragazze e i ragazzi del progetto è stata un fattore prezioso, anche perché spesso per loro ha rappresentato un aggravio all’attività istituzionale. Molto positiva è stata la collaborazione con il Progetto Giovani del Comune di Padova.
Il secondo anno ha visto la partecipazione del Centro Servizi per il Volontariato e del suo direttore Alessandro Lion. Nel 2007 è stata stipulata una convenzione con l’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona (IACP) di Roma, che ha abilitato il Centro ad accogliere i tirocinanti counsellors dell’Istituto stesso.
Negli ultimi due anni, i cui risultati però non sono stati esaminati nella presente ricerca, anche la Camera di Commercio di Padova ha dato il suo patrocinio e il suo sostegno. Il bilancio di competenze è stato possibile grazie al contributo del Centro di Psicologia e Psicoterapia Funzionale di Padova. Ma tutta questa rete di contatti sarebbe stata infruttuosa senza la collaborazione dei Presidi e dei docenti referenti per l’Orientamento dei più di venti Istituti che hanno aderito al progetto.
La rete che si è creata è una piccola dimostrazione di come la collaborazione tra pubblico e privato e tra enti, anche molto diversi tra loro ma convergenti su obiettivi comuni, funziona e porta a risultati soddisfacenti.