In occasione della XI giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, anche il Centro Universitario Padovano sceglie di non rimanere indifferente di fronte a questa annosa ferita che non conosce barriera geografica, politica e culturale.
La parola schiavitù sembra rimandare, almeno per il nostro Paese, ad un passato prossimo; disgraziatamente la realtà ci apre gli occhi su migliaia di uomini e donne che oramai di umano hanno ben poco proprio perché la loro attuale condizione lede le più basilari forme di dignità intrinseche all’essere umano. Costoro non solo “vivono” e “lavorano” ai bordi delle nostre città e dei nostri sistemi economici, sono il centro delle periferie geografiche ed esistenziali che sono il cuore vivo della Buona Novella.
Questi “piccoli”, che sono e rimangono sempre nostri fratelli e sorelle, ci chiedono di non rimanere uditori sordi ma ci interpellano di non farci contagiare dalla globalizzazione dell’indifferenza e quindi di essere ambasciatori di speranza.
Le testimonianze, carne viva da dove sgorga questo male, e la preghiera, che riesce a lenire ogni ferita, ci accompagneranno durante questa veglia che anticipa di un giorno la memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita (la suora Canossiana che a cavallo tra XIX e XX secolo riuscì ad uscire dalla schiavitù e ad abbracciare la fede in Cristo).
Contestualmente a questa iniziativa vi segnaliamo che ospiteremo dal 4 al 13 febbraio una mostra fotografica su Don Oreste Benzi: “infaticabile apostolo della carità” e fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII. Grazie alla sua virtuosa opera e a quella delle membra profetiche della Comunità migliaia di donne costrette a prostituirsi hanno abbracciato la bellezza di una vita vera.
Vi aspettiamo il 7 febbraio alle ore 20:00 presso il Centro Universitario.